Note al Programma
Al giorno d'oggi Franz Xaver Suessmayr (Schwanenstadt 1766 - Vienna 1803) è conosciuto per essere stato l'amico di Mozart che completò il Requiem. Ciononostante al suo tempo egli godeva di una grande popolarità. All'età di 13 anni, dopo aver appreso i primi rudimenti musicali dal padre, andò a studiare organo, violino e viola a Kremsmuenster, presso il Monastero Benedettino, dove iniziò a comporre musica per la liturgia.
Nel 1787 si spostò a Vienna dove conobbe Mozart e Salieri ed in breve, oltre a vivere come copista e musicista si fece apprezzare per le sue composizione. Basti pensare che nel 1794 la sua opera 'Der Spiegel in Arkadien' (Lo specchi in Arcadia) ebbe in poco tempo più di cento repliche. Fu Kapellmeister per la corte di Vienna e presso il regio teatro d'opera; compose opere, cantate, balletti e varie lavori di musica da camera. Il trio in re minore, scritto molto probabilmente prima del 1792, è l'unica sua composizione rimasta per trio d'archi. Verosimilmente egli stese anche un secondo trio di cui, però, presso il maniscritto conservato alla British Library, è rimasto sostanzialmente solo il frontespizio. Il suo stile fresco e immediato risente fortemente della sua esperienza teatrale ed avvicina la composizione ai trii di Haydn, anch'essi spesso in solo due movimenti.
Wolfgang Amadeus Mozart compose per trio d'archi una sola opera, ma che costituisce in assoluto la prima e la più importante composizione classica per la formazione violino-viola-violoncello. Lo stesso Beethoven, che in gioventù si dedicò a ben 5 trii per archi si ispirò più volte direttamente a questo capolavoro. Scritto nel settembre del 1788, il Divertimento (o Trio) KV 563, si presenta già nelle fonti dell'epoca con questa duplice denominazione e può essere definito un'opera emblematica: se da un lato aderisce agli stilemi di intrattenimento tipici del "Divertimento" (per il contenuto cordiale e l'articolazione in un numero elevato di movimenti, ben sei), dall'altro mostra una complessità di scrittura e di concezione che lo avvicina ai Quartetti ed ai Trii con pianoforte.
L'Allegro iniziale, in forma sonata, è seguito da un Adagio pregno del dramma dell'ultimo Mozart, vicino al Requiem ed a certi passaggi del Don Giovanni.
L'Andante, preceduto e seguito da due Minuetti, costituisce il quarto tempo ed è emblematico per comprendere il carattere di tutta l'opera; in forma di tema e variazione, costruito su un tema popolareggiante e disimpegnato, interseca le voci dei tre strumenti dando loro un ruolo paritario non privo di virtuosismi. Chiude la composizione un Rondò apparentemente leggero, ma in cui l'intreccio polifonico dei tre strumenti, spesso a canone, rivela già dalle prime note la maestria di un genio senza rivali.
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"In questa composizione [Divertimento KV563 di Mozart] il Trio ha
raggiunto un livello squisito. Dosando con sapienza energia ed
immaginazione, ha fatto scoprire al pubblico, in particolare nel
secondo Minuetto, una variegata gamma di colori e timbri, inaudita
anche dopo un'ora sul palco."
David Ramon - Espectacles di Sabadell (Catalogna),
martedì 21 febbraio 2006
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