JOHANN SEBASTIAN
BACH (1685-1750)
Goldberg-Variationen / Goldberg Variations
Aria mit verschiedenen Veraenderungen vors Clavicimbals mit 2 Manualen, BWV 988
Clavier-Uebung, Part Four
Versione per trio d'archi di Bruno Giuranna
Aria
Variatio 1
Variatio 2
Variatio 3, Canone all'Unisono
Variatio 4
Variatio 5
Variatio 6, Canone alla Seconda
Variatio 7, Al tempo di Giga
Variatio 8
Variatio 9, Canone alla Terza
Variatio 10, Fughetta
Variatio 11
Variatio 12, Canone alla Quarta
Variatio 13
Variatio 14
Variatio 15, Canone alla Quinta
Variatio 16
Variatio 17
Variatio 18, Canone alla Sesta
Variatio 19
Variatio 20
Variatio 21, Canone alla Settima
Variatio 22
Variatio 23
Variatio 24, Canone all'Ottava
Variatio 25, Adagio
Variatio 26
Variatio 27, Canone alla Nona
Variatio 28
Variatio 29
Variatio 30, Quodlibet
Aria da capo
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Note al Programma
Composta da Bach intorno al 1741, l'Aria con 30 variazioni (BWV 988) fu dedicata all'allievo Johann Gottlieb Goldberg e pubblicata a Norimberga dall'editore Balthasar Schmid. Secondo quanto riferito dal primo biografo bachiano, Johann Nikolaus Forkel, il Maestro scrisse l'opera su commissione dell'allora ambasciatore russo a Dresda e protettore di Goldberg, il conte Hermann Carl von Keyserling, che desiderava distrarsi ascoltando musica durante le lunghe ore di insonnia notturna.
Scritte originariamente per clavicembalo, le Variazioni Goldberg sono state oggetto, nel corso dei secoli, di varie trascrizioni per diversi strumenti che, rispetto alla tastiera, consentono di apprezzare forse con maggior chiarezza la densa tessitura contrappuntistica. Se consideriamo che nei secoli passati le elaborazioni erano prassi corrente e che lo stesso Bach trascrisse numerosi concerti di Vivaldi per organo, possiamo agevolmente superare i dogmatismi troppo rigidi ed apprezzare il valore di un simile approccio creativo.
"Dal punto di vista della pratica esecutiva, il suggerimento di suddividere. l'imponente struttura delle Goldberg in tre grandi sezioni, in cui le variazioni fluiscono l'una nell'altra senza soluzione di continuità, tende a valorizzare nel modo più efficace il maestoso respiro che caratterizza l'opera." (Bruno Giuranna)
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